Vanni Oddera, classe 1980, è conosciuto dal pubblico per le vittorie in motocross freestyle, una disciplina che attira molto i più giovani. Lui si definisce un Uomo: Sesso, Moto e Rock-Roll. Con la sua moto, Vanni regala agli spettatori esibizioni da toglier il fiato: salti funamboleschi su due ruote, arrivando quasi a scalare il cielo. Questa attività, oltre a donargli fama e denaro gli regala un divertimento unico, che ha deciso di voler condividere con chi soffre.Molte persone si domandano cosa abbia spinto Vanni a portare avanti questa iniziativa nobile. Sin da quando era adolescente, Vanni Oddera era particolarmente sensibile, stava bene solo se sapeva che anche le altre persone stavano bene. Galeotto, però, fu un fatto che accadde a Mosca: correva l’anno 2008, Vanni Oddera vinse una gara ed era al settimo cielo; fu organizzata una festa in suo onore, così chiamò un taxi per raggiungere il posto e, durante il tragitto, si accorse che il guidatore stava conducendo un’auto con i comandi al volante perché gli erano state amputate entrambe le gambe. Quell’episodio lo fece riflettere parecchio, sul senso della vita e su quanto nella vita non basti avere talento, ma è necessario avere anche molta fortuna. Queste considerazioni lo portarono a donare al taxista tutti i guadagni che aveva ottenuto in quella giornata. Non festeggiò e tornò nella propria camera d’albergo; quella notte ebbe difficoltà a dormire, poiché pensava a quell’avvenimento. La mattina successiva ragionò sui pensieri che lo tormentarono quella notte e giunse alla conclusione che il mondo non poteva cambiarlo, ma che nel suo piccolo, però, poteva donare positività al prossimo. E rifletté su cosa potesse utilizzare per trasmettere questa positività; fu lì, che pensò alla sua passione per la moto e quanto quest’ultima lo aiutasse a sentirsi libero, privo di cattivi pensieri.Da un’idea è nato un progetto e tutte le volte in cui i campioni si esibiscono in una determinata zona o città, contattano i centri e ospedali presenti nelle prossimità e propongono, a titolo gratuito, di coinvolgere gli ospiti delle strutture nelle loro performance. Questo grande progetto spopolò in tutto il mondo, a partire dalla Russia per arrivare in Sud America ed ha coinvolto migliaia di persone.L’idea iniziale, poi, è stata ampliata e, grazie alla complicità di una caposala dell’Ospedale Pediatrico di Genova Giannina Gaslini, i campioni entrarono all’interno dei reparti sulla sella delle loro moto- elettriche, naturalmente-.
I bambini erano al settimo cielo, poterono vedere e toccare le moto da vicino e addirittura farci un giro. Poiché i bimbi non potevano lasciare i reparti in cui erano ricoverati, i medici consentirono loro di godere di questo momento usufruendo dello spazio che costeggia la struttura ospedaliera.Questa esperienza riscontrò molto successo, tanto che Vanni fondò un’associazione denominata Vanni Oddera FMX che, in collaborazione con la Fondazione Allianz Umanamente, organizzò un vero e proprio tour che fece diverse tappe in molti ospedali italiani.ùiva