PizzAut avrebbe aperto nei mesi scorsi, ma il coronavirus ha rimandato l’inaugurazione. Così è nata l’idea del food truck: grazie a una raccolta fondi comprato il furgone in cui lo staff di ragazzi potrà sfornare pizze in giro per le città.Il coronavirus non ha fermato PizzAut: la prima pizzeria italiana gestita da ragazzi autistici non può ancora aprire i battenti a Cassina de’ Pecchi (nell’hinterland milanese) a causa delle norme anti contagio e quindi è diventata itinerante, trasformandosi in un food truck grazie a una raccolta fondi lanciata sul web e al sostegno di vari sponsor.
Per l’apertura della pizzeria non c’è ancora una data precisa – “la inaugureremo quando sarà possibile fare a meno di mascherine e distanziamento. Abbiamo ipotizzato la fine di settembre, però dipenderà dall’evoluzione della situazione sanitaria” – ma il food truck è già un primo importante traguardo. “Dobbiamo ringraziare chi ha sempre creduto in noi, a partire da Fondazione di Comunità Milano onlus, che ha finanziato il food truck e anche la nostra Aut Academy. Le lezioni partiranno il prossimo ottobre e ci consentiranno di formare nuovi pizzaioli e operatori di sala – prosegue il presidente di PizzAut – E poi ci hanno aiutato I Bambini delle Fate, l’azienda Steba di Arcore e Coop Lombardia, che ci ha chiesto di formare i dipendenti di un nuovo store in apertura a settembre. Sarà ‘autism friendly’, nel senso che insegneremo allo staff come rapportarsi con bambini e ragazzi autistici e con le loro famiglie”.
Importanti passi sulla strada verso l’inclusione, che nei giorni scorsi ha portato lo staff di PizzAut anche a Roma: “Abbiamo incontrato la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per parlare dell’inserimento professionale delle persone autistiche e del disegno di legge sulle start up sociali presentato dal senatore Eugenio Comincini, che è di Cernusco sul Naviglio, dov’è nato il nostro progetto, e ci conosce molto bene” conclude Acampora.
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11 luglio 2020